Disturbi dell'umore
depressioni e manie
Quali sono le implicazioni del complicato rapporto corpo-mente, o meglio dei cosiddetti disturbi psicosomatici che potrebbero avere anche una rilevante componente psicologica (esempi: cefalee, insonnia, pressione alta, disturbi dell'apparato gastrointestinale, disturbi della pelle, anoressia...)?
Possiamo considerare la somatizzazione come uno schema di risposta che la persona attiva di fronte alle sollecitazioni e agli stress della vita che può, addirittura, divenire un modo di vivere. Si può delineare un quadro tipico della 'personalità psicosomatica': sono persone le cui emozioni sono espresse attraverso le componenti biologiche degli affetti ma con scarsa o nessuna possibilità di ricorrere agli strumenti psicologici, immagini, pensieri, fantasie...per la loro rappresentazione simbolica.
Le emozioni risultano collegate molto debolmente con le immagini e con le parole, venendo così vissute come sensazioni somatiche percezioni o impulsi poco differenziati QUINDI: il corpo ha la funzione di bloccare l'angoscia e vengono utilizzati i farmaci per la cura del sintomo fisico, invece di utilizzare le proprie emozioni come segnali, che vengono evacuate. Manca l'acquisizione della funzione riflessiva che richiede un sistema intersoggettivo sicuro garantito dalla capacità delle primarie figure genitoriali di contenere le angosce e dotarle di significato. Tale capacità è dovuta all'interiorizzazione di buone relazioni oggettuali primarie, che stanno alla base dell'autostima e della sensazione di benessere.
Il lavoro terapeutico consiste, sul versante affettivo nel porsi come container emotivo perché il soggetto è generalmente spaventato dal provare emozioni, per cui il terapeuta lo invita a parlare delle proprie emozioni per darci un nome, significarle, differenziarle e metabolizzarle insieme senza esserne spaventati. Sul versante cognitivo il terapeuta deve porsi come Io Ausiliario, ossia prestare le proprie funzioni dell'Io al paziente e non solo sul piano di un migliore adattamento ma soprattutto sul controllo e gestione degli stati affettivi.
La mania è una condizione caratterizzata da euforia, iperattività, estroversione, estremo senso del benessere e illimitata fiducia in sé come trionfo dell’Io.
E’ il lato opposto della stessa medaglia, cioè un tentativo estremo di far fronte a sentimenti depressivi, utilizzando come difesa il diniego. Spesso tutto ciò si traduce in uno stravolgimento della vita quotidiana con conseguenze piuttosto gravi. A volte da una fase si passa direttamente all’altra, altre volte intercorre un po’ di tempo lasciando il soggetto in un profondo stato di ansia.
Una crisi depressiva o un episodio maniacale sono di per sè un evento traumatico che come tale richiede una comprensione, una elaborazione e una significazione di quanto successo e delle cause originarie.
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